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Alpine A470 - 2018
Alpine A470 - 2018
LA STORIA DAL RALLY ALL’ENDURANCE
Il Marchio rappresenta il volto sportivo della Renault, un po’ come lo è Abarth per Fiat o AMG per Mercedes. La Casa francese lo ha acquistato nel 1973 dopo una lunga collaborazione e oggi usa il nome Alpine sia per auto sportive di serie, sia per le competizioni di Endurance e Formula 1.
Le origini dell’Alpine risalgono al 1955, quando Jean Rédélé, figlio di un concessionario Renault a Dieppe, iniziò a dedicarsi alle elaborazioni. Il primo modello costruito in piccola serie dal 1956, disegnato nella variante cabriolet da Giovanni Michelotti e battezzato A106, montava una versione spinta del motore Renault 4CV e un telaio tubolare con carrozzeria in vetroresina. La chiave del successo era la leggerezza e il fatto di utilizzare un motore di produzione, dai costi relativamente bassi, facile da mettere a punto e con ampia disponibilità di ricambi. Il progetto vincente, nato nel 1962, portava la sigla A110, che ancora oggi identifica un’auto mitica. Inizialmente dotata di un 1.000 cc montato posteriormente su un telaio a trave centrale, la vettura venne via via evoluta arrivando nel 1969 a utilizzare un 1.600 cc capace di sviluppare 148 CV nella versione più spinta. Le prime vittorie della A110 portarono la Renault a investire i suoi capitali nell’Alpine. La A110 ottenne numerose vittorie, aggiudicandosi tra l’altro il Rally di Montecarlo nel 1971 e il Mondiale Rally del 1973, davanti a colossi quali Porsche, Lancia e Ford. In pista, invece, l’Alpine iniziò a mettersi in mostra con la M63, che si aggiudicò la vittoria di classe alla 1000 km del Nürburgring del 1963. Vennero poi realizzate monoposto con motore sempre Renault per la F3 e la F2.
La mitica A110 da rally, due volte vincitrice al Rally di Montecarlo: nel 1971 con Andersson-Stone e nel 1973 con Andruet-Petit. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
L’aziendatentò anche una sortita in F1, realizzando con la Gordini un V8 da 3.000 cc per la stagione 1968, progetto che venne accantonato per la scarsa competitività rispetto al Ford Cosworth. Nel 1971 la A110 venne affiancata dalla A310, sempre con meccanica derivata dalle vetture di serie, che tuttavia nulla poté contro la nuova generazione di auto sportive come la Lancia Stratos. Tra i progetti relativi a quel periodo, si ricorda anche una monoposto di F1 del 1975-76, dotata di motore turbocompresso da 1.500 cc che sarebbe servito da base per la Renault RS01 del 1977. La A310 fu sostituita nel 1985 dalla GTA, sei anni dopo nacque la A610 che concluse la carriera nel 1995. Il nome Alpine venne utilizzato per molti anni dalla Renault per indicare le versioni Sport dei suoi modelli, come per esempio le R5, R11 e R21, anche turbo.
La Renault Alpine A442-B di Pironi-Jassaud, prima assoluta alla 24 Ore di Le Mans del 1978. Il motore 2.000 cc turbo sviluppava 490 CV. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
Dalla fine del 1995 la Renault accantonò il nome Alpine, a cui ridiede vita solo nel 2012. Dopo una serie di concept, dal 2017 l’azienda francese mise in produzione una nuova A110 che riprendeva gli stilemi della progenitrice. Per quanto riguarda l’Endurance, dopo le esperienze della fine degli anni ’60 con la A210 di 1.000, 1.300 e 1.500 cc (con potenze da 105 a 157 CV) e la A220 da 3 litri e 310 CV, si voltò pagina con la A440 del 1973, iscritta al Campionato Europeo Sport Prototipi classe 2 litri, che Alpine vinse l’anno dopo con la A441. Il “salto” nel Mondiale avvenne nel 1976 con la A442 2 litri turbo da 490 CV, che ottenne la pole alla 24 Ore di Le Mans. La vittoria nella gara francese arrivò nel 1978 con la A442B, dopo di che la Renault si dedicò solo alla Formula 1. Il nome Alpine tornò in scena con la A450 nel 2013, assicurandosi la vittoria nelle European Le Mans Series di quell’anno e del successivo.
L’Alpine A110 vittoriosa nella categoria FIA R-GT due ruote motrici al Rally di Montecarlo il 25 gennaio 2021..© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
Per la stagione 2015 le vetture vennero gestite dal team Signatech, con una fruttuosa collaborazione iniziata nel 2013 e tuttora in corso. Nel 2016 la A460, spinta da un Nissan V8 da 4,5 litri e 550 CV, si impose nella classe LMP2 alla 24 Ore di Le Mans e in altre gare, conquistando il titolo iridato. Nel 2017 con la A470, sviluppata dalla Oreca e dotata del motore Gibson V8, l’Alpine giunse terza nel Campionato, mentre nel 2018-2019 si impose per due volte a Le Mans, riconquistando il titolo Mondiale. Dal 2021 la Alpine è tornata a gareggiare sia in Formula 1 sia nel Mondiale Endurance, dove ha ottenuto il secondo posto nella categoria top, la Hypercar, con una vettura realizzata utilizzando telaio Oreca e motore Gibson.
L’Alpine numero 36 campione del mondo 2018-2019 impegnata in pista a Barcellona.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.