BMW 3.5 CSL - 1976

Cette collection est une adaptation de 24H Le Mans ® Le auto delle corsa più leggendaria al mondo Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

I MITI DI LE MANS BMW 3.5 CSL

Messa a punto per il nuovo Gruppo 5, riservato alle Vetture di Produzione Speciale, l’ultima versione della BMW CSL si presenta a Le Mans con grandi ambizioni, ma sul circuito di la Sarthe non riesce a scalfire il dominio delle Porsche.

A metà degli anni ’70, la sigla CSL ha già una certa fama: con lei, la BMW ha infatti vinto il titolo Costruttori e Piloti dei campionati ETCC (European Touring Car Championship) nel 1973 e 1975. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Coronare i recenti successi nelle competizioni europee con una vittoria, anche solo di classe, a Le Mans sarebbe il modo migliore di chiudere la carriera di un modello apprezzato tanto in strada quanto in pista, ma per la BMW E9 purtroppo il sogno non si avvera. La bella coupé bavarese, nota con i nomi commerciali di 2800 CS e 3.0 CS/CSi/CSL, esce infatti di produzione proprio nel 1976, mentre la sua variante da gara, introdotta dal 1972, tenta invano di imporsi nella maratona francese in una versione evoluta per il nuovo Gruppo 5: la BMW 3.5 CSL. Il Gruppo 5, ridefinito come categoria Produzione Speciale, ammette in sostanza le stesse vetture dei gruppi da 1 a 4, ma senza il vincolo del numero minimo di vetture prodotte e con più libertà nelle modifiche. Il nuovo regolamento prevede, inoltre, un peso minimo per le varie classi di cilindrata inferiore a quello precedente del Gruppo 4 (per la fascia da 3 a 3,5 litri si scende da 1.005 a 915 kg) e permette l’uso di ruote da 16” per i modelli oltre i 3 litri. Ciò rende le vetture più leggere e performanti e, quindi, seconde solo alle Sport del Gruppo 6. Date tali premesse, il reparto BMW Motorsport sceglie di usare come base per la nuova vettura la CSL Gruppo 2 del 1973-1975, senza particolari modifiche al motore visto che l’unità da 3.495 cc con quattro valvole per cilindro è già stata montata su diversi esemplari della versione 3.0. Le nuove auto debuttano a marzo alla 6 Ore del Mugello e ottengono i primi successi due mesi più tardi alla 6 Ore di Silverstone con un team privato, e poi, ancora, alla 1000 km del Nürburgring con quello ufficiale.

 1. Le due vetture ufficiali del 1976 hanno colorazioni e sponsor differenti. La n. 43 è verde con il marchio della birra austriaca Gösser, la n. 42, invece, è nera e sponsorizzata dalle sigarette Gitanes.

 2. Tra le novità consentite dal nuovo regolamento del Gruppo 5 ci sono le ruote con cerchi da 16”, ammesse per tutte le vetture sopra i 3,0 litri.

3. A livello aerodinamico, la maggiore differenza tra le vetture del 1976 e le versioni precedenti è il nuovo alettone posteriore molto più sporgente.

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A Le Mans il nuovo Gruppo 5 risulta, insieme al 6, la categoria più affollata tra le otto ai nastri di partenza, con ben sedici vetture iscritte nella classe sopra i 

2 litri. Di queste, ben sei sono BMW, tre delle quali (inclusa una Turbo) schierate dal team ufficiale che punta a dare battaglia a quello della Porsche. Purtroppo l’impresa si rivela impossibile e i rivali di Stoccarda dominano la gara aggiudicandosi sia la vittoria assoluta con la 936 sia il successo nel Gruppo 5 con la 935. Non solo, nella classifica di categoria bisogna scorrere ben tre Porsche prima di trovare la prima BMW arrivata al traguardo, la 3.5 CSL n. 42, che ottiene il decimo posto assoluto e il quarto di classe. Oltre a questa vettura, l’unica CSL a terminare la gara è quella del team privato Les Maisons de Week-End, che però è una Gruppo 2. Le altre due CSL ufficiali si fermano invece molto prima: in particolare, la n. 43, guidata da Dieter Quester, Albrecht Krebs e Alain Peltier, si arrende alla 12a ora per un principio di incendio al motore. L’austriaco Quester, protagonista con Krebs della vittoria al Nürburgring di due settimane prima, è alla sua seconda partecipazione alla 24 Ore di Le Mans. Nella precedente, risalente al 1973, ha ottenuto il successo nella classe Turismo al volante di una 3.0 CSL, e di qui al 1986 totalizzerà altre otto presenze, collezionando però, soprattutto, ritiri. Soltanto nel 1980, su una BMW M1 IMSA, riuscirà a strappare un quarto posto di classe insieme ai francesi Didier Pironi e Marcel Mignot. 

1. L’ampio lunotto, ereditato dalla vettura di serie, su alcune CSL da corsa è schermato da una sorta di veneziana fissa che protegge il pilota dai riverberi.

2. Tutte le CSL da corsa hanno gli scarichi che escono sul fianco destro anziché in coda, e sulle Gruppo 5 sono particolarmente sporgenti.

3. Il regolamento del Gruppo 5 impone una larghezza limite per la carrozzeria delle vetture, ma non per i parafanghi e le carreggiate sui quali quindi si abbonda.

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A.Il frontale della 3.5 CSL riprende i doppi fari tondi del modello stradale, ma in alcune versioni vengono utilizzati soltanto quelli esterni schermando gli altri due. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

B. Il coperchio posteriore di questa BMW da corsa, come il cofano, è privo di cerniere e può essere soltanto rimosso, per questo tutti i bocchettoni dei rifornimenti sono esterni. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

C. L’obbligo di conservare la carrozzeria dei modelli di serie, pur con vistose appendici aerodinamiche, è valso alle Gruppo 5 il nome di “Silhouette”. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

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