Nissan R390 GT1 - 1998

Cette collection est une adaptation de 24H Le Mans ® Le auto delle corsa più leggendaria al mondo Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

I MITI DI LE MANS Nissan R390 GT1

La categoria GT1, introdotta nel 1994, offre ai costruttori l’opportunità di schierare vetture derivate dalla serie con modifiche e prestazioni molto vicine a quelle dei prototipi. Nissan rispolvera il sogno di vincere a Le Mans, ma la Skyline GTR Nismo non è veloce come le rivali. Nasce quindi la R390, un’auto decisamente più competitiva che, pur senza ottenere la vittoria, riuscirà a salire sul podio.

La R390 è di fatto un prototipo travestito da GT: ne vengono costruiti soltanto due esemplari stradali che bastano a omologare le due varianti da corsa del 1997 e 1998. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Tra i vantaggi del regolamento GT1 c’è il fatto che non richiede un numero minimo di esemplari prodotti per il modello da cui “teoricamente” la vettura da corsa deriva, dunque basta un esemplare con omologazione stradale per regolarizzare quelli da corsa. La Casa giapponese non affronta però l’impegno da sola, ma si rivolge a Tom Walkinshaw e alla sua TWR, che tanto bene hanno fatto con le Jaguar nel 1988 e nel 1990, e che hanno fornito la base per l’auto che nel 1996 ha battuto le 911 GT1 Le Mans. Il team britannico sviluppa una GT con monoscocca in fibra di carbonio su cui Ian Callum, futuro capo del design di Jaguar, modella una carrozzeria dalle linee semplici ma non prive di carattere. Per il motore, Nissan rimette mano al V8 turbo di 3,5 litri VRH usato negli anni precedenti per i prototipi di Gruppo C. 

1. La linea della R390 GT1 richiama solo alla lontana le sportive stradali. Utilizza però le fanalerie anteriori della contemporanea Nissan 300ZX e la griglia con motivo a croce dei modelli di serie.

2. La struttura e il telaio progettati dal team TWR riprendono uno schema ben noto, con monoscocca in fibra di carbonio e sospensioni a quadrilateri.

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1. La Nissan R390 GT1 del 1998 si distingue soprattutto per la coda allungata rispetto al modello dell’anno precedente.

2. Il motore V8 biturbo da 3,5 litri è lo stesso delle precedenti Gruppo C. Opportunamente aggiornato, nonostante le flange all’aspirazione sviluppa oltre 650 CV.

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La R390 viene costruita in tre esemplari, più un quarto con omologazione stradale, che esordiscono nelle pre-qualificazioni a Le Mans nel maggio del 1997. Uno di questi, affidato ai piloti Martin Brundle e Jörg Müller con il n. 21, fa registrare il miglior tempo assoluto, mentre gli altri due si classificano al dodicesimo e diciassettesimo posto. Circa un mese dopo, nelle qualifiche ufficiali che precedono la gara, la migliore è la n. 22 di Eric van de Poele, Riccardo Patrese e Aguri Suzuki, che si piazza terza dietro TWR-Porsche WSC-95 e Porsche 911 GT1, mentre l’equipaggio con Brundle, Müller e il sudafricano Wayne Taylor è settimo. Il terzo team, composto da Kazuyoshi Hoshino, Erik Comas e Masahiko Kageyama, si classifica appena quattordicesimo, ma è poi l’unico a riuscire a terminare, con un dodicesimo posto finale, una gara che mette in luce alcuni problemi di affidabilità della R390 GT1. 

A. La Nissan R390 GT1 n. 32 fotografata durante le pre-qualifiche del maggio 1998, come si evince dall’assenza di sponsor sul musetto. La vettura otterrà l’ottavo tempo con il due giapponese Hoshino-Suzuki.

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B. Da sinistra, Aguri Suzuki, Kazuyoshi Hoshino e Masahiko Kageyama festeggiano il terzo posto alla 24 Ore di Le Mans del 1998. 

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C. Il frontale della R390 riprende nella griglia inferiore il motivo a doppia foglia tipico delle vetture di serie Nissan dell’epoca. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Per il 1998 vengono costruite altre quattro vetture modificate e migliorate (più un ulteriore modello stradale), ma sia nelle pre-qualifiche sia in gara ne vengono schierate soltanto tre, accompagnate da una di quelle del 1997 adattata alle nuove specifiche. Per aumentare le probabilità di successo, Nissan Motorsport ingaggia piloti esperti come Jan Lammers e John Nielsen, tra i protagonisti delle vittorie del team TWR-Jaguar di alcuni anni prima, ma la mossa non dà i risultati auspicati: nelle pre-qualifiche di maggio le tre vetture nuove si piazzano al sesto, settimo e ottavo posto, mente l’altra è soltanto sedicesima; nelle qualifiche di giugno, invece, il miglior risultato è il decimo posto ottenuto da Franck Lagorce. Non ancora veloce come le concorrenti, la R390 GT1 è però finalmente più affidabile e, pur senza riuscire a impensierire davvero le Porsche 911 GT1-98, prima e seconda, porta a termine la gara con tutte le vetture, riuscendo a salire sul terzo gradino del podio con la n. 32 del team tutto giapponese formato da Aguri Suzuki, Kazuyoshi Hoshino e Masahiko Kageyama, mentre gli altri tre equipaggi arrivano quinto, sesto e decimo.

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