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Porsche 917K - 1971
Porsche 917K - 1971
I miti di Le Mans PORSCHE 917K
Dopo un anno ricco di successi come il 1970, la 917 sembra lanciata verso una carriera piuttosto lunga, ma le cattive notizie sono in agguato: la FIA annuncia che dal 1972 cambierà le regole limitando la cilindrata delle vetture Sport a un massimo di tre litri. La punta di diamante di Porsche esce però di scena con il botto, rivincendo a Le Mans con la versione “corta”.
Il 1971 diventa l’ultimo anno di permanenza della 917 nel Mondiale Sportprototipi, ma è un anno ben speso: l’auto vince quasi tutte le gare a cui partecipa, dalla 1000 chilometri di Buenos Aires a quella di Spa passando per la 24 Ore di Daytona, la 12 Ore di Sebring e la 1000 chilometri di Monza, prima di presentarsi a Le Mans con poco meno di una decina di vetture distribuite tra il team ufficiale e quelli satellite. Tra queste ci sono alcune versioni a coda lunga che, grazie alla maggior scorrevolezza, dovrebbero essere favorite su un circuito come quello de La Sarthe, contraddistinto da lunghi rettilinei e la curiosa 917/20 detta “Pink Pig”, che rappresenta il tentativo di unire le caratteristiche delle “K” e delle “LH” con una carrozzeria larga e massiccia. In qualifica in effetti le prime tre posizioni sono occupate da altrettante 917 LH, che precedono due Ferrari 512 M, le rivali più ostiche della Porsche, separate dalla 917K della Porsche Martini, affidata a Helmut Marko e Gijs Van Lennep, e seguite dalla 917/20. Anche in gara le “lunghe” si dimostrano le più veloci, ma mancano di resistenza: tra la nona e la diciottesima ora, problemi a motori e trasmissioni, perdite d’olio e incidenti finiscono per decimare le 917, inclusa la “Pink Pig”, lasciando sul campo soltanto la “K” ufficiale Martini e quella del team inglese J.W. Automotive guidata da Richard Attwood (vincitore l’anno prima con Hans Herrmann e i colori della scuderia Salzburg) e Herbert Müller. A loro il compito di tenere a bada la 512 M Ferrari e soprattutto la competitiva Matra-Simca MS660, che dopo aver a lungo lottato per la testa crolla anch’essa per noie meccaniche a sei ore dalla fine. Le due Porsche a quel punto iniziano a guadagnare vantaggio, disputandosi letteralmente la vittoria tra loro: Marko e Van Lennep chiudono con 397 giri, appena due in più dei colleghi-rivali, ma staccando di oltre 30 giri la prima delle Ferrari, quella di Sam Posey e Tony Adamowicz che corrono per il North American Racing Team.
1. La vettura del team Porsche Martini che vince la 24 Ore di Le Mans del 1971 è una delle poche 917K con telaio costruito in lega di magnesio anziché in alluminio.
2. La versione a coda tronca, battezzata “K” (dal tedesco Kurzheck, appunto “coda corta”), è stata sviluppata a fine 1969 per risolvere i problemi di stabilità della 917 prima serie, che aveva una carrozzeria simile a quella della 908 coupé.
© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
1. Alcune 917K hanno la coda liscia con un deflettore mobile montato alla fine del canale centrale, mentre altre, come questa, hanno due pinne laterali con un’ulteriore funzione di stabilizzazione.
2. Oltre che tagliata e risagomata, la coda della Porsche 917K è anche stata allargata per alloggiare pneumatici più grandi.
3. La 917K vincitrice a Le Mans nel 1971 monta un 12 cilindri a V di 180° nella versione da 4,9 litri e 600 CV; ma già dalla fine del 1970 è disponibile anche una versione del motore da 5 litri e 630 CV.
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Dopo Le Mans, la 917K vince ancora all’Österreich- ring con il team di John Wyer e i piloti Richard Attwood e Pedro Rodríguez, mentre l’ultima prova del campionato, quella di Watkins Glen, va all’Autodelta con la Alfa Romeo T33/3. La squadra italiana totalizza così tre successi, compresi quelli alla Targa Florio e alla 1000 km di Brands Hatch, e 51 punti, mentre le 917K dei team Martini e J.W., con sette vittorie complessive (più una al Nürburgring della 908/3), regalano alla Porsche la vittoria del terzo Campionato costruttori consecutivo con 72 punti.
A. Le 917 del team Porsche Martini corrono con diverse livree: quella che vince a Le Mans nel 1971 ha il fondo bianco, ma ci sono anche varianti argento e altre “psichedeliche” in giallo/rosso e verde/viola.
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B. Oltre ai due scarichi sfalsati che escono dalla traversa, nella vista posteriore si nota la ruota di scorta adagiata sopra il differenziale.
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C. Il cofano lascia scoperta la parte superiore del motore e la grande ventola che aspira l’aria dal sottoscocca per tenere l’auto più incollata a terra. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
Nel 1972 alcune 917K vengono ancora utilizzate per gare minori. Un esemplare con carrozzeria modificata e motore da 5,4 litri prende parte ad alcune gare della Interserie per il team David Piper. Un’altra corre per la Coppa Brasile a Interlagos, vincendo una gara con Wilson Fittipaldi.