Porsche 936/81 - 1981

Cette collection est une adaptation de 24H Le Mans ® Le auto delle corsa più leggendaria al mondo Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

I MITI DI LE MANS Porsche 936/81

Richiamata in servizio per contrastare le sue stesse sorelle rielaborate da Joest e Kremer, la Porsche 936 si prende nel 1981 l’ultima soddisfazione della carriera vincendo la sua terza 24 Ore di Le Mans, a quattro anni dall’ultimo successo.

Dopo la vittoria a Le Mans nel 1981, le due 936 recuperate dal Museo Porsche per essere impiegate alla 24 di Le Mans sono tornate al loro posto. Qui la vincitrice della maratona francese. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La 936 debutta nel 1976 per sostituire la 917 e competere tra i prototipi del nuovo Gruppo 6, istituito proprio in quell’anno. Il telaio deriva dalla 908, più precisamente dalla 908/3, mentre il motore turbo da 2,1 litri dotato di intercooler è lo stesso usato sulle 911 RSR. La carrozzeria barchetta, inoltre, è ripresa dalla 917/30, il tutto con adeguamenti per reggere e sfruttare al meglio una potenza di oltre 500 CV. 

Ne scaturisce una biposto scoperta leggera e veloce che, dopo un’inevitabile fase di messa a punto, sale in cattedra vincendo a Le Mans con Gijis Van Lennep e Jacky Ickx e aggiudicandosi sei delle sette gare del Campionato mondiale vetture Sport, istituito dopo che il Mondiale Sportprototipi è stato riservato alle più accattivanti Gruppo 5 “Silhouette” di derivazione stradale. 

1. Sin dall’origine, la 936 è dotata di una presa d’aria frontale con all’interno un intercooler che fa parte del sistema di raffreddamento a liquido delle teste del motore, mentre i blocchi cilindri sono ancora raffreddati ad aria. 

2. Il grande periscopio per l’aspirazione dietro l’abitacolo è comparso sulle vetture del 1977, la cui carrozzeria, ridisegnata rispetto al modello originale, è poi restata quasi invariata negli anni seguenti.

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el 1977, Porsche si focalizza su quest’ultima manifestazione e rimette mano alla 936 solo per rivincere a Le Mans, impresa riuscita un po’ in extremis grazie a Jacky Ickx, Hurley Haywood e Jürgen Barth. L’anno seguente le 936 devono cedere il passo alle francesi Alpine e al loro snello V6, mentre nel 1979 entrambe le vetture schierate da Porsche non terminano la gara.

1. Per accompagnare il motore da 2,65 litri sulla 936/81, Porsche monta un cambio di sole quattro marce, ma più robusto e in grado di reggere la coppia di quasi 540 Nm.

2. La coda allungata e l’alettone con sostegni centrali sono invariati rispetto alla versione della vettura presentata a Le Mans nel 1978.

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La 936, a quel punto, viene ritirata, ma la Casa tedesca consente ai team partner di allestirne una propria versione, talvolta fornendo loro i telai. Come nel caso del Team Joest con la vettura battezzata 908/80, che in realtà ha le specifiche di una 936 e giunge seconda a Le Mans con i colori Martini e al volante Jacky Ickx e lo stesso Reinhold Joest.

Nel 1981, l’annuncio dei nuovi regolamenti in vigore dal 1982 (che daranno vita al Gruppo C) sposta l’attenzione di Porsche sulla futura 956, ma nel frattempo la Casa decide di rimettere in pista due 936 già destinate al museo, dotandole di un motore aggiornato da 2,65 litri che i tecnici hanno messo a punto per la formula CART/Indy World Car Series, ma che non hanno potuto usare per un improvviso cambio di regolamento. L’unità è adatta al Gruppo 6, per il quale la FIA ha nel frattempo deciso di eliminare il limite di cilindrata di 3 litri per le aspirate e 2,1 per le turbo. 

A. Come da regolamento del Gruppo 6, la Porsche 936/81 è una vettura biposto, anche se i piloti corrono come negli anni precedenti uno alla volta.

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Forte di una potenza massima ufficiale di 620 CV, la 936/81 viene affidata a Derek Bell e a un Jacky Ickx tornato un’ultima volta in pista dopo aver già annunciato il proprio ritiro, e domina sin dalle qualifiche, seguita da quella di Jochen Mass, Vern Schuppan e Hurley Haywood e dalla “908” del Team Joest. In gara le avversarie più agguerrite si rivelano essere le Rondeau campioni uscenti, che tornano con l’evoluto modello M379C, favorito dai minori consumi rispetto al potente ma assetato motore Porsche. Tuttavia, e nonostante le numerose soste ai box, la 936/81 n. 11 vince con ben 14 giri di vantaggio sulle vetture francesi, mentre l’altra 936, la numero 12, chiude dodicesima. 

Nel 1982, i team privati come Joest e Kremer modificano le loro 936 trasformandole in coupé e adeguandole alle specifiche del Gruppo C. Le 936C gareggeranno ancora fino alla metà degli anni ’80.

B. Sulla fiancata e sul periscopio dell’aspirazione delle 936/81 compare il marchio Jules, che è il nome di un profumo francese di Dior.

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C. Il cruscotto della Porsche 936/81: rispetto ad altri modelli da competizione della casa tedesca, la strumentazione è un po’ meno essenziale e include anche il manometro per la pressione dell’olio © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

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