La Saga Lancia

Rédaction : Albert Lallement  

L'ETÀ DELL'ORO (1906-1939)

Lancia è uno della più antiche e prestigiose case automobilistiche italiane. Fin dai suoi esordi nel 1906, la marca ha concepito modelli originali e all'avanguardia che si sono distinti sia su strada che nelle competizioni.

I modelli prodotti da Lancia hanno cambiato il mondo e hanno sempre goduto dell'immagine di veicoli di lusso, atipici nel design e tecnicamente lontani dai veicoli più banali. Infatti, i proprietari di Lancia si definiscono "Lancisti", come i "Citroënisti", una altra marca all'avanguardia. Come il dio Giano, molte vetture Lancia avevano due facce. Così, berline come l'Aurelia del 1950 o eleganti coupé come la Fulvia del 1965 si trasformarono in formidabili auto da corsa.

La Lancia si è affermata presto come produttore di cabriolet. Questo modello Astura del 1937, disegnato da Pinin Farina, è uno dei più belli mai prodotti dalla casa torinese. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

Le origini della marca risalgono al 29 novembre 1906, quando Vincenzo Lancia (1881-1937), allora pilota della squadra corse Fiat, Claudio Fogolin e David Aupicci fondano a Torino la "Lancia & C. Fabbrica Automobili", nelle officine della ex manifattura Itala. Fin dall'inizio, Lancia adotta l'alfabeto greco per i nomi dei suoi modelli di auto. Questa tradizione continuò fino al 1928 con la Dilambda, dopodiché Lancia passò ai nomi dell'antica via romana (Appia, Aurelia, ecc.), tornando alle lettere greche per un breve periodo con i modelli Beta e Gamma negli anni Settanta.

La Lancia Lambda, lanciata nel 1922, incorporava soluzioni tecniche d'avanguardia che avrebbero aperto la strada all'industria automobilistica moderna. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

PILOTA, INGEGNERE E COSTRUTTORE 

Vincenzo Lancia nasce il 24 agosto 1881 a Fobello, in Piemonte. Il debutto nel mondo dell'automobile avviene con Giovanni Agnelli, che nel 1899 lo assume come meccanico e preparatore per la Fiat. Il suo lavoro nel reparto collaudi lo porterà naturalmente verso le corse e, dal 1900, diventerà pilota ufficiale della squadra Fiat. Conosciuto per il suo stile di guida efficiente e le sue capacità tecniche, divenne uno dei protagonisti dell'automobilismo italiano di fine secolo, vincendo importanti eventi internazionali come la Coppa Gordon Bennett, il Gran Premio ACF e la Targa Florio.

Nel 1909 terminò la carriera sportiva per dedicarsi completamente all'attività di costruttore, pur continuando a testare i propri nuovi modelli. La prima Lancia ufficiale, chiamata Alfa 12HP, fu lanciata nel 1907, sulla base di un prototipo che presentava già alcune innovazioni: un telaio ribassato e alleggerito e una trasmissione ad albero cardanico al posto della catena. Quando la marca era ancora agli inizi, uno dei suoi principali obiettivi tecnici era quello di ridurre l'ingombro del motore e le sue vibrazioni. Questo obiettivo fu raggiunto adottando un'architettura a V con un angolo dei cilindri ridotto al minimo.

Prima di costruire le sue auto, Vincenzo Lancia era un eccellente pilota da corsa. Qui è al volante di una Fiat che partecipa alla Coppa Vanderbilt del 1905. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

CONTINUAMENTE INNOVATIVA 

Nel corso della sua storia, Lancia è sempre stata una figura pionieristica, con numerosi brevetti che hanno trasformato profondamente l'industria automobilistica. La Casa torinese ha innovato con tecniche che sono state rapidamente adottate dalla concorrenza, come le sospensioni a ruote indipendenti, il motore a V e la struttura monoscocca autoportante. Questa tecnica fu utilizzata per la prima volta sulla Lambda del 1922, un modello rivoluzionario considerato emblematico dello spirito innovativo di Lancia e un'importante pietra miliare tecnologica nella storia dell'industria automobilistica mondiale. Il decennio successivo sarà un periodo in cui Lancia presterà ancora più attenzione al comfort delle sue vetture, adottando un innovativo sistema di montaggio del motore che permetteva al motore di oscillare liberamente per ridurre le vibrazioni trasmesse al telaio e alla carrozzeria. L'Artena e l'Astura, e successivamente l'Aprilia, incorporano queste soluzioni. Contemporaneamente, all'inizio degli anni Trenta, Lancia lanciò la linea di berline di fascia media con l'Augusta, seguita dall'Ardea e dall'Appia. Vincenzo Lancia morì di infarto il 15 febbraio 1937 e l'azienda entrò in un periodo di transizione durante il quale fu gestita da Adele Lancia, vedova del fondatore. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le linee di produzione Lancia furono richieste dall'esercito. Una volta ristabilita la pace, il figlio di Vincenzo, Gianni Lancia, un ingegnere di 23 anni, rilevò l'azienda di famiglia nel 1947. Stava per iniziare una nuova era, ricca di innovazioni, ma anche di problemi finanziari.

L'architettura a V è una delle caratteristiche distintive dei motori Lancia dell'anteguerra. Nella foto, una sezione trasversale del motore B10 V6 montato sull'Aurelia. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

L'emblema Lancia "moderno" con la lancia e il volante compare sulle pinze dei modelli Kappa e Lambda a partire dal 1922. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

Emblemi e denominazioni Lancia

Alla creazione della marca Lancia, nel 1906, l'emblema scelto era una semplice scritta in lettere bianche su un rettangolo nero. L'anno successivo fu sostituito da un carattere più caratteristico in oro. Nel 1911 fu introdotto l'emblema che, dopo numerose modifiche, viene utilizzato ancora oggi. Fu disegnato da Carlo Biscaretti di Ruffia, amico e designer di Vincenzo Lancia. Questo storico logo è costituito da una bandiera con sfondo blu su cui è scritto Lancia in oro, sorretta da un bastone a forma di lancia, che a sua volta poggia su un volante a quattro razze con sfondo bianco. Dal 1922 iniziò a comparire sulle griglie anteriori delle vetture Lancia e nel 1929 assunse la forma più definitiva, con il logo completo ora racchiuso in uno scudo blu. Fin dalle sue origini, la Lancia aveva adottato l'alfabeto greco come denominazione dei suoi modelli. Questa tradizione continuò fino alla Dilambda del 1928, dopo la quale Lancia utilizzò i nomi dell'antica via romana (Appia, Aurelia, ecc.), prima di tornare temporaneamente alle lettere greche con i modelli Beta e Gamma negli anni Settanta.

UNA TRADIZIONE DI MOTORI A V

Fin dall'inizio, numerosi modelli progettati da Lancia si sono distinti per un motore con architettura a V che offriva un piccolo angolo di apertura, a partire dall'originale modello a 45° brevettato nel 1918, fino al record mondiale di 13,6° con la Lambda (1922). Questo è stato il segno distintivo dell'azienda torinese (utilizzato ininterrottamente dal 1918 al 1976), nelle intenzioni del suo creatore Vincenzo Lancia, che vedeva in questa configurazione originale un modello di equilibrio e compattezza. In seguito, quando il figlio Gianni Lancia assunse la direzione dell'azienda di famiglia, continuò questo approccio d'avanguardia con modelli come l'Aurelia, presentata nel 1950, che rappresentava un'efficace sintesi dei migliori concetti tecnici sviluppati dalla marca italiana fino a quel momento.

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