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In una Francia divisa in due dalla linea di demarcazione, solo la ferrovia poteva funzionare senza interruzioni. Un paradosso storico rappresentato dalla stazione di Avricourt, tra Parigi e Strasburgo, che ha riconquistato la sua posizione di stazione di frontiera tra il 1871 e il 1918!
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Al momento della Liberazione, lo stato della rete francese era tale che era praticamente impossibile farla funzionare senza un afflusso massiccio e senza precedenti di nuove locomotive. Delle 17.259 locomotive possedute dalla SNCF nel 1938, le forze di occupazione ne avevano "prese in prestito" 2.946 per utilizzarle sulla rete tedesca, e circa 6.000 erano ancora funzionanti.
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Queste erano le cifre della più grande operazione di trasporto di nuove locomotive nella storia delle ferrovie. Il Ministero francese della Marina Mercantile si affidò a un'organizzazione globale, la United Maritime Authority, per pianificare l'operazione.
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Il termine "benvenuto" è un eufemismo. Queste locomotive erano soprannominate "Miss Libération", "Miss Liberté" o "Miss Désirée" dai ferrovieri e dal pubblico in generale, e divennero rapidamente leggendarie.
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Il progetto della 141-R non era destinato ai grandi treni passeggeri degli anni '40 e '50 in Francia.
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Le 141-R si scontrano con gli innumerevoli treni omnibus a "tre gambe" della SNCF.
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Fu soprattutto sui treni merci degli anni '40-'70 che il 141-R dimostrò le sue qualità, (...)
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A differenza delle strade, le cui pendenze si misurano in centimetri al metro, le ferrovie, che trasportano centinaia di tonnellate a un costo energetico irrisorio, consentono solo pendenze misurate in millimetri al metro.
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