911 Carrera 1978

Cette collection est une adaptation de Porsche Racing collection  - Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

Condotta dall’equipaggio privato Nicolas-Laverne, sbaraglia le rivali e regala alla Porsche il successo al rally di Monte Carlo otto anni dopo l’ultimo

La Porsche 911 è una presenza fissa nei rally almeno a partire dalla metà degli anni ’70, ma lo schieramento presentato a Monte Carlo nel 1978 è davvero notevole. Soprattutto se si considera che le auto di Stoccarda, una trentina su oltre 200 iscritte, sono tutte affidate a team privati, in quanto la Casa tedesca non partecipa ufficialmente alla prima gara di stagione. Il motivo sta nello strapotere dello squadrone Fiat-Abarth/Lancia, che si è aggiudicato le ultime tre edizioni del “Monte” con Sandro Munari su Lancia Stratos e che nel 1978 schiera le nuove Fiat 131 Abarth Alitalia affidate a Walter Röhrl, Maurizio Verini e Bernard Darniche accanto alle Lancia Stratos HF Pirelli guidate da Munari e Fulvio Bacchelli. 

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Alle vetture italiane si oppongono timidamente soltanto Renault con la R5 Alpine e Opel con la Kadett GT/E, che per la verità è molto apprezzata dai privati e con oltre 50 vetture al via è l’unico modello più numeroso delle 911. Nello “stormo” di equipaggi a bordo delle Porsche 911 emerge come uno dei più agguerriti quello che ha per pilota il francese Jean-Pierre Nicolas, un driver che ha una certa dimestichezza con le vetture a motore posteriore, visto che in passato ha collezionato diverse vittorie con Renault 8 Gordini e Alpine A110. Nicolas arriva da una stagione 1977 sfortunata, costellata di ritiri. Lui e il suo navigatore Vincent Laverne non sono sicuri di prendere parte alla gara fino a due settimane prima della partenza, quando lo sponsor Gitane conferma il budget e la squadra può prendere in affitto una 911 Carrera RS 3.0 Gruppo 4 allestita dal team Alméras, considerata un’auto ideale per questo tipo di gara. L’obiettivo è rinverdire i fasti del 1970, anno in cui la Porsche ha colto l’ultimo successo a Monte Carlo grazie alla 911 S di Bjorn Waldegård e si è aggiudicata il primo Campionato Internazionale Costruttori, divenuto nel 1973 Campionato del Mondo Rally (World Rally Championship, o WRC). In aggiunta, il “Monte” del 1978 è anche la prima prova valida per la Coppa FIA Piloti, introdotta l’anno precedente e che già dal 1979 verrà sostituita da un vero Mondiale Piloti, con calendario unificato a quello costruttori. Come da tradizione, tutto inizia con una tappa di avvicinamento: ogni team parte da una città scelta tra una lista di capitali europee e percorre circa 2.000 chilometri in due giorni per presentarsi entro la domenica sera a Gap, dove il lunedì mattina prende il via il rally vero e proprio. Nel 1978 le città sono ridotte da nove a sette per mancanza di iscritti a Lisbona e Londra. Ulteriori difficoltà derivano dalle abbondanti nevicate che obbligano a modificare alcuni percorsi. Nicolas e Laverne scelgono di partire dalla stessa Monte Carlo e affrontare un “loop” che li porta fino ad Angoulême e ritorno.

La 911 di Jean-Pierre Nicolas e Vincent Laverne in un tornante innevato al Rally di Monte Carlo del 1978. La gara è stata condizionata dal forte maltempo e dalle abbondanti nevicate.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Sulla vettura che ha partecipato al “Monte” del 1978 i fari antinebbia supplementari sul paraurti sono gialli, come in uso in Francia, ma in seguito sono stati sostituiti con altri trasparenti. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Galeotte furono le gomme

Inizialmente a prendere il comando, nella prova di classificazione e nelle successive speciali, sono le auto dei favoriti team italiani: in particolare quelle di Walter Röhrl-Christian Geistdörfer e di Fulvio Bacchelli-Arnaldo Bernacchini, insidiati da Guy Fréquelin-Jacques Delaval su Renault 5 Alpine. Tuttavia, i tratti misti neve/asciutto mettono in difficoltà i nuovi pneumatici Pirelli montati dalle vetture Fiat e Lancia, più efficaci su fondi omogenei. Nell’arco delle cinque prove speciali che compongono la prima tappa, la 911 di Nicolas e Laverne risale dalla dodicesima posizione alla quinta, e nel corso della seconda giornata, a partire dalla settima prova speciale, prende la testa della classifica generale, riuscendo a mantenerla fino al termine della giornata e anche in quella successiva. Nell’ultima tappa la coppia si aggiudica quattro delle otto prove speciali chiudendo con un vantaggio di quasi due minuti sulle sorprendenti Renault 5 Alpine di Ragnotti-Andrié (primi nel Gruppo 2) e Frequelin-Delaval. Questa gara si rivelerà il miglior risultato stagionale per la Porsche, che chiuderà al quarto posto nella classifica del WRC dietro a Fiat, Ford e Opel. Dal canto suo Jean-Pierre Nicolas otterrà altre due vittorie nelle gare africane in Kenya e in Costa d‘Avorio, entrambe però con la Peugeot 504, e un terzo posto in Portogallo con una Ford Escort RS 1800, piazzandosi secondo in Coppa FIA dietro a Markku Alén. 

La Lancia Stratos sponsorizzata Chardonnet delle francesi Michèle Mouton-Françoise Conconi, settima assoluta a fine gara.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La vettura durante una rievocazione storica: si notano la larghezza notevolmente ridotta dei pneumatici da neve, soprattutto al posteriore, e i cerchi tipo Fuchs anteriori. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Jean-Pierre Nicolas

Per il marsigliese Jean-Pierre Nicolas, classe 1945, il 1978 è un anno d’oro: con le vittorie a Monte Carlo, al Safari Rally in Kenya e al Rally Bandama in Costa d’Avorio, stabilisce infatti il suo record stagionale nel WRC, portando a cinque il totale di prove iridate vinte in carriera dopo il Tour de Corse del 1973 su Alpine-Renault A110 1800 e il Rally del Marocco del 1976 su Peugeot 504, compagna fissa di tutti gli impegni africani. Nel suo palmarès ci sono inoltre svariate vittorie in gare minori, alcune valide per Il Campionato europeo Rally (ERC) e per quello nazionale francese, che si è aggiudicato nel 1971 con tre successi e svariati piazzamenti.

Jean-Pierre Nicolas ha terminato la sua carriera nel World Rally Championship nel 1984. In seguito ha ricoperto ruoli dirigenziali nel team Peugeot Talbot Sport e in ambito FIA. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

DATI TECNICI - PORSCHE 911 Carrera RS 3.0

  • MOTORE 6 cilindri boxer, posteriore
  • CILINDRATA 2.993 cm3
  • POTENZA 250 CV
  • COPPIA n.d.
  • DISTRIBUZIONE un albero a camme per bancata, 
  • 2 valvole per cilindro
  • ALIMENTAZIONE iniezione meccanica multipoint Bosch-Kugelfischer
  • LUBRIFICAZIONE carter secco con radiatore singolo
  • CAMBIO 5 marce manuale ZF
  • TRAZIONE posteriore
  • VELOCITÀ MAX n.d.
  • TELAIO monoscocca
  • CARROZZERIA acciaio
  • SOSPENSIONI ANT. McPherson
  • SOSPENSIONI POST. bracci longitudinali
  • FRENI dischi da 282 mm ant. / 290 mm post.
  • CERCHI ANT./POST. 8J×15/ 9J×15
  • PNEUMATIC ANT/POST. 215/60 VR 15 – 235/60 VR 15
  • LUNGHEZZA 4.235 mm
  • LARGHEZZA 1.775 mm
  • ALTEZZA 1.320 mm
  • PASSO 2.271 mm
  • CARREGGIATA ant. 1.369 mm 
  • CARREGGIATA post. 1.380 mm 
  • PESO 900 kg (base)
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