PORSCHE 911 GT1

Cette collection est une adaptation de Porsche Racing collection  - Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

Nata per sfidare i prototipi a Le Mans grazie al regolamento più permissivo, manca il trionfo per un solo giro

La vittoria assoluta a Le Mans manca a Porsche da ben nove anni quando, nel 1995, la Casa sceglie di realizzare una nuova vettura sport. Certo, appena un anno prima il team ha trionfato con la Dauer 962 Le Mans, una replica/evoluzione della vittoriosa 962 di Gruppo C, che però è stata iscritta come GT sfruttando le pieghe del regolamento e si è imposta anche grazie ai problemi tecnici della Toyota. Insomma, la soddisfazione è stata soltanto parziale e il team vuole tornare a primeggiare con una vettura totalmente Porsche. Per questo, decide di concentrarsi sulla categoria GT1, che grazie alle modifiche ai regolamenti introdotte l’anno prima possono contendere ai prototipi LMP la vittoria assoluta.

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Quarta in qualifica, seconda sul podio

Proprio a partire dal 1996, con ulteriori affinamenti regolamentari, la categoria GT1 godrà di maggior libertà di modifiche rispetto alla GT2 soprattutto nell’elaborazione del motore. Un’opportunità per la Porsche, dato che la nuova 911 serie “993”, pur essendo una degna erede della 996 RSR, non è riuscita a replicarne i successi nella classe GT2, in cui tra l’altro c’è un limite di potenza massima di 450 CV, mentre le GT1 possono arrivare a 650 con il peso minimo sempre fermo a 900 kg e il serbatoio da 100 litri.Presentata nel 1995, la prima 911 GT1 debutta, come annunciato, alla 24 Ore di Le Mans dell’anno dopo, prendendo parte alla fase di pre-qualificazione del 28 aprile in cui le due vetture con i numeri, 25 e 26, si classificano all’11° e al 15° posto, ottenendo il pass per la gara. 

Per l’occasione, Hans-Joachim Stuck è inserito in entrambi gli equipaggi, mentre per la 24 Ore vera e propria viene assegnato alla prima vettura insieme a Bob Wollek e Thierry Boutsen; la seconda 911 GT1 è invece guidata da Yannick Dalmas, Scott Goodyear e Karl Wendlinger. Nelle qualificazioni vere e proprie sono questi ultimi a fare meglio, ottenendo il quarto miglior tempo tallonati dai compagni di squadra. Tuttavia, per la griglia di partenza è stato stabilito che i primi sei prototipi LMP1 e le prime sei vetture GT1 partano affiancate a due a due, cosicché la Porsche n. 26 si ritrova in prima fila accanto alla TWR (Tom Walkinshaw Racing) del team Joest motorizzata Porsche, mentre la n. 25 parte accanto a una delle Courage C36. Subito dietro, in terza fila, c’è la Ferrari 333 SP, campione in carica dell’IMSA WSC da cui provengono le LMP1. Oltre ai prototipi, Porsche deve guardarsi da una lunga fila di McLaren F1 GTR, l’auto che nel 1995, a sorpresa, ha conquistato la vittoria confermando come le due categorie, quella dei prototipi e delle vetture GT, siano arrivate a equivalersi. 

La 911 GT1 n. 25 di Hans-Joachim Stuck, Bob Wollek, Thierry Boutsen mentre affronta la curva Dunlop nella edizione 1996 della 24 Ore di Le Mans. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

I cofani anteriori e posteriori in composito della Porsche 911 GT1 rimossi ai box durante le verifiche finali prima della partenza della maratona francese. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La seconda 911 GT1 del team Porsche in gara a Le Mans: l’equipaggio era composto da Yannick Dalmas, Scott Goodyear e Karl Wendlinger.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

In gioco fino alla fine

In gara, le 911 GT1 partono bene e si portano in testa per qualche giro prima di venire sorpassate dalle TWR anche a causa di alcune malaugurate uscite di pista. Courage e Ferrari, a tratti ostacolate da problemi tecnici, resistono dietro, tallonate da un’autentica flotta di McLaren, ma quando iniziano i problemi meccanici più seri, che riguardano soprattutto i cambi, scivolano indietro riducendo la gara a un duello tra TWR e Porsche. Il team di Thomas Walkinshaw fa valere leggerezza, gomme e aerodinamica, mantenendo un ritmo regolare che permette alla vettura n. 7 di chiudere al comando e fare del ventiduenne Alexander Wurz il più giovane pilota a vincere a Le Mans, mentre per i veterani Davy Jones e Manuel Reuter è rispettivamente il primo (e unico) e il secondo (e ultimo) successo in carriera. La 911 GT1 n. 25 di Stuck- Wollek- Boutsen arriva comunque dietro di appena un giro, a 37”. 

[La n. 26 arriva terza sopravvanzando McLaren e Courage]

La n. 26 ha invece 12 giri di ritardo sui compagni di team, ma due di vantaggio sulla prima delle McLaren. Malgrado si debba accontentare dei due gradini più bassi del podio, Porsche può dire di aver quasi monopolizzato la gara con “due vittorie e mezza” di classe, visto che le 911 GT1 e GT2 si aggiudicano le rispettive categorie mentre la TWR è spinta da un suo motore. 

Ancora la 911 GT1 n. 25 di Stuck, Wollek, e Boutsen e alle prese con la Viper GTS di Alain Cudini, Victor Sifton e John Morton alla curva dell’Esses. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

J. STUCK, T. BOUTSEN e B. WOLLEK  

L’esperto Hans-Joachim Stuck è senz’altro la stella del team Porsche nel 1996, con alle spalle due successi nel 1986 e 1987 sulla 962C e vari altri titoli, tra cui un campionato WSC (World Sportscar Championship) nel 1985 con la medesima auto. Per il belga Thierry Boutsen il secondo posto fa il paio con quello conquistato nel 1993 con la Peugeot, ma è la prima vittoria di classe, mentre il francese Bob Wollek eguaglia il risultato ottenuto l’anno precedente con la Courage. Nell’equipaggio della seconda 911 GT1 in gara il pilota di punta è Yannick Dalmas, sempre francese, reduce dal successo dell’anno prima con McLaren e, in precedenza, da quello nel 1984 con Dauer e nel 1992 con Peugeot. Vincerà ancora nel 1999 sulla BMW V12 LMR.

Il pilota tedesco Hans-Joachim-Stuck discute con Norbert Singer, responsabile del progetto GT1, durante le prove della 24 Ore di Le Mans del 1997. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Fiche technique - PORSCHE 911 GT1

  • Moteur  6 cylindres boxer, bi-turbo, arrière central
  • Cylindrée  3 164 cm3
  • Puissance  600 ch à 7 200 tr/min
  • Couple  600 Nm à 4 250 tr/min
  • Distribution  2 ACT par banc, 4 soupapes par cylindre
  • Alimentation  injection électronique Bosch Motronic 5.2
  • Graissage  à carter sec
  • Boîte de vitesses  manuelle à 6 rapports
  • Propulsion  roues arrière motrices
  • Vitesse maximum   320 km/h
  • Châssis  monocoque
  • Carrosserie  composite
  • Suspension Avant  bras triangulés superposés, tirants
  • Suspension arrière  bras triangulés superposés, tirants
  • Freins  disques ventilés en carbone
  • Roues et pneus Av./Ar.  inc.
  • Longueur  4 683 mm 
  • Largeur  1 946 mm
  • Hauteur  inc. 
  • empattement  2 500 mm
  • Voie avant  1 502 mm
  • Voie arrière  1 588 mm
  • Poids  1 050 kg
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