PORSCHE 935 Gr.5 1977

Cette collection est une adaptation de Porsche Racing collection  - Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

Per il 1977 porsche allestisce una dozzina di 935 destinate ai team privati. una di queste, a Le Mans, centra terzo posto e vittoria in gruppo 5

Come l’anno prima, alla 24 Ore di Le Mans del 1977 la Porsche può ambire alla vittoria finale sia con i prototipi del Gruppo 6 (la 936 è campione uscente) sia nel Gruppo 5. Quest’ultimo, che accoglie le vetture di Produzione Speciale, derivate dalla serie ma con più libertà di modifiche rispetto al Gruppo 4, con l’uscita di scena delle BMW CSL è ormai presidio della Casa di Zuffenhausen. Al via, insieme alle 911 Carrera e RSR e alle 934, si schierano dunque anche quattro 935 (più una variante Kremer), modello sviluppato l’anno precedente espressamente per il Gruppo 5. Tra queste, una 935/77 “ufficiale” Porsche, con migliorie aerodinamiche e meccaniche, e tre private con le specifiche del 1976. 

La 24 Ore di Daytona, prima gara della stagione 1977, vede un avvincente duello tra 935: la n. 1, una delle due originali del 1976 affidata a Jacky Ickx e Jochen Mass, parte prima ma esce per incidente. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La maggior parte delle 935 tipo ’76 che corrono nella stagione 1977 fanno parte di un lotto di 13 unità costruite da Porsche per i team privati. Sono identiche alle 935 ufficiali dell’anno precedente, tranne che per uno scambiatore di calore reso più efficace. Alcune di queste vetture debuttano nelle prime gare del Campionato Mondiale Marche, che dal 1976 è riservato ai Gruppi 5 e 4 (i prototipi di Gruppo 6 competono invece nel Campionato Mondiale Sport), ottenendo come migliori risultati una vittoria a Zolder e una alla 1000 km del Nürburgring (a Silverstone vince invece la 935/77 ufficiale). Le premesse per la 24 Ore di Le Mans, che dal 1975 non rientra più nel calendario del campionato, sono dunque buone. Sulla carta, le 935 più agguerrite sono quella del team ufficiale Martini Racing, con al volante Rolf Stommelen e Manfred Schurti, e le due monoposto del team Gelo Racing, schierate rispettivamente con i numeri 38 e 39. Tuttavia, quella che finisce per comportarsi meglio è la quarta 935 al via, la n. 40, appartenente al team francese JSM Racing e preparata da ASA Cachia. 

Le Mans 1977: la Porsche 936/77 di Barth, Haywood e Ickx, che vincerà la gara, tiene a bada la Renault Alpine A442 di Tambay e Jaussaud, tallonata da una delle due 935 del team privato Gelo di George Loos. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Nuova sfida tra 935 al Nürburgring Bilstein Supersprint dell’ottobre 1977: la Jägermeister di Manfred Schurti precede la Loos di Rolf Stommelen e la Kremer K2 Vaillant di Bob Wollek. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

L’unica al traguardo

Questa vettura, qui alla sua prima uscita ufficiale condotta da Claude Ballot-Léna e Peter Gregg, dopo le qualifiche è soltanto sedicesima, e resta nelle retrovie per almeno tre quarti di gara. La situazione cambia man mano che il duello tra le Renault Alpine A442 e le Porsche 936 inizia a mietere vittime e che anche le altre 935, tradite da inconvenienti tecnici, abbandonano la gara. L’equipaggio franco-americano esce alla grande nel finale e conquista il terzo posto e la vittoria nel Gruppo 5, piazzandosi alle spalle della 936/77 di Barth, Haywood e Ickx e della Mirage M8 di Schuppan-Jarier e strappando il podio per poche decine di secondi ad altri due prototipi, la Inaltéra LM77 e la De Cadenet-Lola, entrambi motorizzati Ford-Cosworth, che chiudono anch’essi al 315° giro.

[LA 935 JSM risale dalle retrovie fino al terzo posto]

Dopo Le Mans e poche altre gare ufficiali, questa 935 non ricompare con il nuovo team ASA Cachia e una nuova livrea fino al 1978, quando partecipa tra l’altro alla 6 Ore di Silverstone, dove si ritira per il distacco di una ruota, e nuovamente a Le Mans, chiudendo settima. Dopo una comparsata alla 200 miglia del Norisring, si ripresenta ancora nell’edizione 1979 della 24 Ore di Le Mans, che termina quindicesima con un team formato da Jacques Guérin, Frédéric Alliot e “Chanaud” di cui inizialmente doveva far parte anche il futuro asso della Dakar e due volte campione del mondo Sport Jean-Louis Schlesser. Viene poi ceduta alla scuderia di Christian Bussi, che la schiera in alcune gare del mondiale di categoria ottenendo però sempre piazzamenti distanti dal podio. 

Jürgen Barth sulla Porsche 936/77 taglia il traguardo della 24 Ore di Le Mans 1977 davanti alla Mirage GR8, in realtà staccata di ben 11 giri. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Claude Ballot-Léna e Peter Gregg 

Per i due corridori che regalano il successo in Gruppo 5 alla Porsche 935, la vittoria di classe è destinata a rimanere anche il miglior risultato in carriera a Le Mans. Per il parigino Claude Ballot-Léna, protagonista di ben 24 edizioni della maratona francese, 22 delle quali consecutive tra il 1965 e il 1986, il successo del 1977 arriva dopo quelli conquistati in classe GT tra il 1970 e il 1973, a cui se ne sommeranno altri tre fra il 1981 e il 1986. Nel palmarès del francese figurano inoltre trionfi assoluti a Spa nel 1969 e a Daytona nel 1983. Discorso simile per Peter Gregg, che a Le Mans sarà ricordato solo per questa vittoria di classe, ma che chiuderà la carriera con quattro successi a Daytona e uno alla 12 Ore di Sebring collezionati tra il 1973 e il 1978.

Dall’alto, un primo piano di Claude Ballot-Léna e un’immagine dell’americano Peter Gregg ritratto davanti alla 911 che ha guidato per il team Brumos Porsche tra il 1967 e il 1969. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

SCHEDA TECNICA - PORSCHE 935 1976

  • MOTORE 6 cilindri boxer, posteriore
  • CILINDRATA 2.807 cm3
  • POTENZA 590 CV a 7.900 giri/minuto
  • COPPIA 588 Nm a 7.400 giri/minuto
  • DISTRIBUZIONE monoalbero, 2 valvole per cilindro
  • ALIMENTAZIONE iniezione elettronica Bosch
  • SOVRALIMENTAZIONE turbocompressore KKK
  • CAMBIO 4 marce
  • VELOCITÀ MAX 339 km/h
  • ACCELERAZIONE 0-100 6”1
  • TELAIO monoscocca con telaietti supplementari
  • SOSPENSIONI ANT. McPherson
  • SOSPENSIONI POST. bracci multipli
  • FRENI Dischi ventilati e forati
  • CERCHI ANT./POST. 16”/19”
  • CARROZZERIA Vetroresina e acciaio
  • LUNGHEZZA 4.681 mm
  • LARGHEZZA 1.971 mm
  • ALTEZZA n.d.
  • PASSO 2.271 mm
  • CARREGGIATE 1.501/1.557 mm
  • PESO (A VUOTO) 970 kg
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