PORSCHE 935L - 1983

Cette collection est une adaptation de Porsche Racing collection  - Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

Tra le varianti della 935 “Moby Dick”, quella costruita da andial e vincitrice della 24 ore di Daytona 1983 è una delle più celebri

La carriera della Porsche 935 “Moby Dick” si divide in due fasi: quella per così dire “ufficiale” si consuma nel 1978, anno in cui la vettura gareggia nel Gruppo 5 FIA – riservato alle vetture “Silhouette”, cioè derivate dalla serie: in questo caso la 911 Turbo tipo 930 – come evoluzione della 935 originaria. La seconda fase inizia invece qualche anno più tardi, quando alcuni team privati decidono di rimettere mano al progetto costruendo ex-novo le proprie 935 a “coda lunga”, alcune delle quali hanno però anche una diversa struttura e, soprattutto, motori differenti da quello, potente ma poco affidabile, dell’originale. Tra queste, la 935L di Andial, che raggiunge la fama vincendo la 24 Ore di Daytona del 1983.

 © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La 935L nasce direttamente come vettura IMSA GTP, in quanto il Gruppo 5 FIA, categoria di nascita delle 935, è stato abolito. L’auto corre una quindicina di gare tra il 1982 e il 1985, meno di altre “repliche” famose come quelle del team Joest, ma comunque più della originaria “Moby Dick” che ne ha collezionate solo quattro. La sua storia inizia appunto nel 1982 con un secondo posto alla 6 Ore di Riverside in aprile, a cui segue, sette mesi dopo, un quarto alla 3 Ore di Daytona di fine stagione. In entrambe le occasioni al volante c’è lo statunitense Al Holbert, affiancato nel primo caso dal tedesco Harald Grohs e nel secondo dai connazionali Doc Bundy e Preston Henn. 

Come le Porsche 934, anche le 935 derivano (un po’ più “alla lontana”) dallo stesso modello stradale, ovvero la 911 Turbo serie 930 lanciata a metà degli anni ’70. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La Porsche 935L di Bob Wollek, Preston Hann, Claude Ballot-Léna – cui si aggiunge A.J. Foyt – al comando della 24 Ore di Daytona del 1983, resa più selettiva dalla pioggia. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Inizio con il botto

Nel 1983 la lista degli impegni è più lunga e inizia con quello che diventerà il miglior risultato della 935L: il successo alla 24 Ore di Daytona (il sesto di fila di una 935) con il team Henn’s Swap Shop Racing. Qui l’unico pilota “veterano” è il capoteam Preston Henn, che fa squadra con i francesi Claude Ballot-Léna e Bob Wollek. Quest’ultimo segna il giro-record durante le prove con poco più di un minuto e 42 secondi, conquistando poi anche la pole position, ma in gara la battaglia è più serrata, specialmente con le “repliche” della 935 schierate dagli altri team privati e con la Jaguar XJR5 di Bob Tullius. Nella seconda metà della gara, dopo i ritiri di numerose Porsche e della Ferrari 512 BB del team di Ron Spangler, emerge la March 83G della Motorsports Marketing, che tuttavia non riesce a tenere il confronto fino alla fine. 

[FOYT si dimostra molto efficace nella guida sul bagnato]

I numerosi incidenti altrui e la buona sorte aiutano la 935L, che ha ereditato A.J. Foyt dal team Nimrod dopo il ritiro di quest’ultimo. E l’apporto del veterano americano si rivela decisivo, in quanto Foyt dimostra una grande sensibilità nella guida sotto la pioggia, mentre le March continuano ad andare in testacoda. Il successo arride alla 935L dopo 618 giri, con sei giri di vantaggio sulla March di Terry Wolters, Randy Lanier e Marty Hinze. Questo trionfo è seguito da una serie di prestazioni deludenti, con vari ritiri e posizioni finali anonime, intervallate da qualche buon risultato. Solo nel 1984 la vettura torna protagonista nuovamente a Daytona, ottenendo il secondo posto con al volante ancora Foyt e Wollek, affiancati da Derek Bell. Nei mesi seguenti la 935L ottiene un buon quarto posto alla 3 Ore di Miami e sale sul podio alla 12 Ore di Sebring (terzo posto), per poi chiudere la carriera ancora a Sebring nel 1985 riportando il trentacinquesimo piazzamento. 

Daytona 1984: un anno dopo il trionfo, la Porsche 935L di A.J. Foyt, Bob Wollek e Derek Bell, ancora con il numero 6, arriva seconda dietro alla March 83G n. 00 del team Kreepy Krauli Racing. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La premiazione della 24 Ore di Daytona del 1983: da sinistra, Bob Wollek, Claude Ballot-Léna, A.J. Foyt e il caposquadra Preston Henn, proprietario del team Henn’s Swap Shop Racing.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Claude Ballot-Léna, Bob Wollek, Preston Henn e A.J. Foyt

Il team che vince a Daytona nel 1983 è particolarmente numeroso: il francese Ballot-Léna è un veterano dell’endurance, con un palmarès che a fine carriera comprenderà ben 24 partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans con diverse vittorie di categoria. Il successo a Daytona è uno dei pochi ma significativi trionfi assoluti e fa il paio con la vittoria a Spa ottenuta nel 1969. Il connazionale Bob Wollek colleziona ancor più presenze a Le Mans, addirittura 30, con alcuni secondi posti e varie vittorie di classe ma nessun trionfo. Il suo successo più importante arriverà nel 1985 alla 12 Ore di Sebring, lo stesso luogo dove, nel 2001, troverà la morte in un tragico incidente durante un allenamento in bicicletta. Quella vittoria, arrivata su una Porsche 962, è ottenuta in coppia con A.J. Foyt, (abbreviazione di Anthony Joseph), un vero mito del motorsport a stelle e strisce, che prima e dopo Daytona si è tolto diverse altre soddisfazioni, inclusa la vittoria a Le Mans nel 1967 con Dan Gurney su Ford GT40 Mk IV. Preston Henn, titolare dell’omonimo team, è un imprenditore con la passione per le corse: deve la sua fortuna alla creazione del cinema drive-in Swap Shop a Fort Lauderdale, con cui ha appunto potuto finanziare la propria scuderia. I suoi successi maggiori sono già stati citati: oltre a Daytona 1983, in cui egli stesso ha vestito i panni sia del pilota sia del team manager, la sua squadra ha anche ottenuto il trionfo alla 12 Ore di Sebring con la 962 affidata a Wollek e Foyt nel 1985. Tra questi due risultati c’è stato inoltre un secondo posto alla 24 Ore di Le Mans, conquistato con una Porsche 956 da Jean Paul Junior e Jean Rondeau.

Da sinistra, Bob Wollek, Claude Ballot-Léna e A.J. Foyt con le medaglie dei vincitori alla 24 Ore di Daytona del 1983. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

PORSCHE 935L

  • MOTORE 6 cilindri boxer, posteriore
  • CILINDRATA 3.211 cm3
  • POTENZA oltre 600 CV
  • COPPIA oltre 700 Nm
  • DISTRIBUZIONE monoalbero, due valvole 
  • per cilindro
  • ALIMENTAZIONE iniezione elettronica
  • SOVRALIMENTAZIONE 
  • due turbocompressori
  • CAMBIO 4 marce
  • VELOCITÀ MAX 340 km/h
  • ACCELERAZIONE 0-100 n.d.
  • TELAIO monoscocca con telaio tubolare supplementare
  • SOSPENSIONI ANT. a bracci triangolari
  • SOSPENSIONI POST. bracci longitudinali
  • FRENI dischi ventilati e forati
  • CERCHI ANT./POST. 16”/19”
  • CARROZZERIA materiale plastico
  • LUNGHEZZA 4.890 mm
  • LARGHEZZA 1.970 mm
  • ALTEZZA 1.205 mm
  • PASSO 2.279 mm
  • CARREGGIATE 1.630/1.575 mm
  • PESO (A VUOTO) circa 1.020 kg
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