PORSCHE 961 - 1987

Cette collection est une adaptation de Porsche Racing collection  - Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

I successi della 959 dakar inducono porsche a creare anche una versione da pista del modello, la 961, che ben si comporta a le mans nel 1986

Se la 959 verrà ricordata negli anni come uno dei capolavori della Porsche, non è certo grazie alla sua carriera agonistica. Concepita per competere nel Gruppo B dei rally, che concede ampia libertà di soluzioni e tecnologie, evolve presto in una supercar stradale che ha le corse soltanto come secondo fine. L’improvvisa cancellazione del Gruppo B, dopo i tragici incidenti del 1986, stronca in anticipo la carriera sportiva del modello, al quale resta solo la gloria del successo alla Dakar. Non va meglio alla sua derivata da pista, battezzata 961: allestita in poco tempo, ha un buon potenziale, ma costo elevato e difetti di gioventù la ostacolano, lasciandola senza sviluppo dopo sole tre gare, due delle quali a Le Mans.

 © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La prima apparizione della 961 avviene a Le Mans, che Porsche considera ormai la sua vetrina elettiva, in occasione dei test di inizio maggio che precedono di circa un mese la 24 Ore del 1986. Poiché la produzione della 959 stradale di fatto non è ancora iniziata, e dunque manca il numero minimo di esemplari (200) necessario per l’omologazione in Gruppo B, Porsche iscrive la vettura nella categoria IMSA GTX, che si rifà alle regole del vecchio Gruppo 5 FIA ma è ancora più permissivo sulle modifiche e, tra l’altro, ammette l’uso della trazione integrale. Guidata da René Metge, che pochi mesi prima ha trionfato alla Dakar con la 959, la 961 ottiene il decimo tempo, mentre nella successiva prova sprint il pilota francese e Claude Ballot-Léna sono fermati da noie alla trasmissione. Lo stesso equipaggio si ripresenta un mese più tardi alla partenza della 24 Ore dove, dopo il 26° posto in qualifica, si piazza quasi a sorpresa settimo assoluto, ottenendo il primato in classe GTX (di cui peraltro è l’unico rappresentante) ma, soprattutto, risultando l’unico capace di interrompere la sfilata di vetture Gruppo C (quasi tutte Porsche) nei primi dieci posti.

Nella foto, le tre 959 ufficiali che Porsche schiera nell’edizione 1986 della Parigi-Dakar, e che si piazzano prima, seconda e sesta. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Un’immagine catturata qualche istante dopo la partenza della 24 Ore di Le Mans del 1987, dominata dalla Porsche che giunge prima e seconda con due 962C (in testa al gruppo nella foto). In quell’edizione la 961 si ritira per incidente dopo una bella rimonta. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Questa vettura schierata in fretta e furia e priva di sponsor attira la curiosità dei clienti, ma è piuttosto cara: come la 959 stradale, che a inizio progetto sarebbe dovuta costare 150.000 marchi ma che finisce per essere venduta a oltre 400.000 (in Italia i pochi esemplari prenotabili pare siano costati quasi 500 milioni di lire, oltre 250.000 euro), anche la 961 ha prezzi importanti persino per un’auto da corsa. Per “spingerla” ancora un po’, Porsche la iscrive quindi all’ultima gara del campionato IMSA, la 3 Ore di Daytona in programma a ottobre, con i piloti Günther Steckkönig e Kees Nierop. Stavolta la commissione tecnica la assegna alla categoria GTP, la stessa dei prototipi, ma dopo una buona partenza, il team ha una brutta sorpresa: il fondo inclinato delle veloci curve paraboliche del circuito provoca una massiccia usura dei pneumatici e numerose rotture, relegando la vettura a un anonimo 24° posto.

L’ultima chance

Mentre le sue altre vetture, dalle 962 e 956 alle derivate della 911, continuano a mietere successi un po’ ovunque, nel 1987 Porsche concede un’ultima possibilità alla 961, rimandandola a Le Mans con i colori ufficiali Rothmans. Di nuovo, l’auto si comporta relativamente bene nei test di maggio, arrivando sedicesima in mezzo ai prototipi, mentre in gara, dopo essere partita trentunesima, riesce a risalire fino all’11° posto. La rimonta si conclude però prima del tempo: Kees Nierop, che si è aggregato all’equipaggio compostoda Metge e dallo svizzero Claude Haldi dopo che la sua 962C è rimasta danneggiata in qualifica, intorno alla 17° ora commette un errore che causa un incidente in cui l’auto prende fuoco. Porsche, a quel punto, abbandona ogni ulteriore velleità per la carriera sportiva della 959, che qualche mese dopo perderà anche le ultime speranze di correre nei rally con la cancellazione del Gruppo B. In compenso la Casa tedesca recupera e rimette in sesto la 961 in gara a Le Mans, che con il tempo diventerà uno dei più preziosi pezzi unici conservati nel Museo Porsche. 

La 961 del Museo Porsche sfila in occasione del Festival of Speed di Goodwood del 2022. Livrea e numero di gara sono gli ultimi che ha “indossato” in gara, alla 24 Ore di Le Mans del 1987. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

René Metge, Claude Haldi e Kees Nierop

Il corridore che conta più presenze al volante della 961 è il francese René Metge, decisamente un esperto del modello, essendo anche il pilota di punta dell’equipaggio che ha condotto le cugine 959 e 911 4x4 a vincere due Dakar in tre anni. La specialità del francese è proprio il rally africano, a cui prende parte oltre 10 volte tra il 1979 e il 2007 (sia da pilota sia da navigatore) vincendo, prima che con le Porsche, nel 1981 su una Range Rover. Alla 24 Ore del 1987, anno che Metge chiuderà vincendo la prima edizione francese della Carrera Cup, è affiancato dallo svizzero Claude Haldi, veterano a Le Mans con 22 presenze dal 1968 al 1993 e vincitore di classe GTX nell’edizione del 1975. Il membro aggiunto, l’olandese naturalizzato canadese Kees Nierop, vanta invece una vittoria alla 12 Ore di Sebring del 1983 su Porsche 934.

Un’immagine di René Metge durante la Parigi-Dakar del 1987. Il francese ha partecipato a 14 Dakar dal 1979 al 2007 e a sei 24 Ore di Le Mans tra il 1977 e il 1987. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

SCHEDA TECNICA - PORSCHE 961

  • Motore 6 cilindri boxer, posteriore
  • Cilindrata 2.849 Cm3
  • Potenza 680 cv a 7.800 Giri/minuto
  • Coppia 656 nm a 7.400 Giri/minuto
  • Distribuzione bialbero, 4 valvole per cilindro
  • Alimentazione iniezione elettronica bosch motronic
  • Sovralimentazione due turbocompressori kkk
  • Cambio 6 marce
  • Velocità max 340 km/h
  • Accelerazione 0-100 n.D.
  • Telaio monoscocca in acciaio
  • Sospensioni ant. A quadrilateri, doppi gruppi molla-ammortizzatore
  • Sospensioni post. A quadrilateri, doppi ammortizzatori e molle singole
  • Freni dischi ventilati e forati
  • Cerchi ant./Post. 17”
  • Carrozzeria alluminio e materiale plastico
  • Lunghezza 4.380 Mm
  • Larghezza 1.890 Mm
  • Altezza 1.260 Mm
  • Passo 2.300 Mm
  • Carreggiate 1.522/1.580 Mm
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