03/05/2023
I miti di Le Mans BMW 3.5 CSL
Author : Cette collection est une adaptation de 24H Le Mans ® Le auto delle corsa più leggendaria al mondo Éditeur : Centauria Editore s.r.l.
Read moreL’edizione 1976 della 24 Ore di Le Mans è un quasi totale dominio Porsche: la Casa tedesca si impone nelle tre categorie principali, i Gruppi 6, 5 e 4, nonché nella classe IMSA GT, rispettivamente con la nuova 936, vincitrice assoluta, e con varie derivate della 911, dalle 934 e 935 alle 911 RS/RSR, che sono tra l’altro anche le vetture più numerose ai nastri di partenza. I contendenti sono pochi e quelli in grado di impensierire davvero le vetture di Stoccarda ancora di meno, specie nel nuovo Gruppo 5, quello definito “Produzione Speciale”, dove l’unica a contendere il primato alle Porsche 935 è la BMW con l’evoluzione della 3.0 CSL.
1. La 3.5 CSL numero 42 schierata a Le Mans nel 1976 ha una livrea nera, rossa, blu e azzurra e ha come sponsor le sigarette Gitanes (assenti sul modello in ottemperanza alle leggi che ne vietano la reclamizzazione).
2. Rispetto alle vetture di Gruppo 4 da cui derivano, le Gruppo 5 hanno maggior libertà nelle modifiche e anche sulla misura delle ruote, che in questo caso sono da 16”.
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Il regolamento della categoria è più permissivo, non richiede un numero minimo di esemplari del modello di serie come accade per i gruppi 2 e 4 e soprattutto lascia maggior libertà di effettuare modifiche e concede pesi minimi inferiori nelle varie categorie di cilindrata. In quella da 3,0 a 3,5 litri, nella fattispecie, si passa da poco più di una tonnellata a 915 kg. Inoltre, si possono montare ruote più grandi. Il motore sei cilindri in linea a quattro valvole da 3,5 litri è praticamente lo stesso della 3.0 CSL, che lo utilizza già dalle stagioni precedenti pur mantenendo la sigla della vettura di serie, ma arriva a circa 480 CV di potenza massima.
1. Tra gli elementi su cui i tecnici hanno osato di più sulla 3.5 CSL Gruppo 5 ci sono le appendici aerodinamiche, come dimostra il grande e prominente alettone posteriore.
2. Sulle CSL da competizione gli scarichi del motore sei cilindri sono doppi e vengono fatti uscire lateralmente subito dietro la portiera.
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La stagione si apre con le vittorie alla 6 Ore di Silverstone (John Fitzpatrick e Tom Walkinshaw per il team privato Hermetite) e alla 1000 chilometri del Nürburgring, nel secondo caso con la squadra ufficiale BMW Schnitzer e l’equipaggio formato dall’austriaco Dieter Quester e dal tedesco Albrecht Krebs.
A. Malgrado il reparto BMW Motorsport abbia collaborato allo sviluppo delle CSL da corsa, sul cofano e sul paraurti posteriore appare la scritta di Alpina, azienda che ha partecipato alla messa a punto delle nuove Gruppo 5.
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I due piloti si presentano alla 24 Ore di Le Mans, accompagnati dal belga Alain Peltier, con la vettura numero 43, che però deve arrendersi dopo 12 ore per un principio di incendio al motore. Va meglio all’altro equipaggio, quello composto dallo statunitense Sam Posey, dal tedesco Harald Grohs e dal belga Hughes de Fierlant, che riesce a conquistare il decimo posto assoluto anche se nella classifica del Gruppo 5 risulta soltanto quarto dietro a tre Porsche. Non è il miglior risultato per Posey, che nel 1971 con la Ferrari 512 M è arrivato terzo assoluto e di classe, mentre per Grohs arriverà la soddisfazione di una vittoria di categoria nel 1980, ma al volante di una Porsche 935.
B. Come tutte le silhouette, anche la 3.5 CSL ha la sagoma della carrozzeria originale annegata in giganteschi parafanghi allargati.
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A titolo di curiosità, nell’edizione 1976 della 24 Ore di Le Mans la squadra ufficiale BMW schiera con il numero 41 anche una terza vettura con motore 3.2 turbo e una particolare livrea bianca e nera disegnata dall’artista americano Frank Stella. Quest’auto chiuderà la sua esperienza con poche gare all’attivo, terminate con il ritiro per via del motore troppo esuberante che avrebbe richiesto un cambio più robusto. A Le Mans è guidata dagli esperti Brian Redman e Peter Gregg, costretti ad abbandonare la corsa dopo soli 23 giri per via di una perdita d’olio. La vettura sarà però ricordata come la seconda delle “Art Car” proposte dalla BMW, dopo la 3.0 CSL decorata l’anno prima da Alexander Calder.
C. En 1975, au Mans, une CSL à moteur 3.2 turbo pilotée par Gregg et Redman part avec une décoration de l’artiste américain Frank Stella. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
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