Lancia Flaminia

10/06/2023

Lancia Flaminia

LUSSO ITALIANO 

Author : Rédaction : Albert Lallement  

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L'arrivo della Flaminia segnò l'inizio di un nuovo periodo per il marchio Lancia, che aveva già mezzo secolo di vita. Una delle prime iniziative di Pesenti fu quella di lanciare un modello successivo alla seconda serie della berlina Aurelia B12 (1954), le cui linee cominciavano già a invecchiare. La maggior parte delle caratteristiche innovative del telaio dell'Aurelia, come il motore V6 e il sistema transaxle, sarebbero state riportate sulla Flaminia.

La Flaminia, qui presentata come coupé disegnata da Pininfarina, si distingue per un design della carrozzeria tanto armonioso quanto elegante.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

La Flaminia, qui presentata come coupé disegnata da Pininfarina, si distingue per un design della carrozzeria tanto armonioso quanto elegante.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

Il 1955 segna una tappa importante nella storia di Lancia & Cia. Gianni Lancia, figlio del fondatore Vincenzo, vendette le sue quote della Lancia & Cia a Carlo Pesenti, amministratore delegato del gruppo Italcementi, che aveva appena completato la costruzione della nuova sede di Torino. L'anno vede anche l'arrivo di Antonio Fessia come direttore tecnico, mentre il reparto corse viene smantellato in seguito al tragico incidente del suo pilota Alberto Ascari durante il test del 26 maggio a Monza.

Sulla berlina di pre-produzione presentata nel 1956, troviamo ancora le cosiddette porte posteriori "suicide", che si aprono in senso opposto, scomparse nella versione definitiva.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

Sulla berlina di pre-produzione presentata nel 1956, troviamo ancora le cosiddette porte posteriori "suicide", che si aprono in senso opposto, scomparse nella versione definitiva.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

IL CAMBIO DI MODELLO 

La rottura con il periodo in cui la famiglia Lancia era stata alla guida dell'azienda dal 1905 si riflette anche nell'adozione di un logo ammodernato sulla griglia anteriore del nuovo modello, oltre che in un cambiamento della sua nomenclatura. Per diversi decenni, infatti, la tradizione Lancia era stata quella di iniziare le proprie vetture, salvo rare eccezioni, con una "A": Appia, Ardea, Aurelia. Da quel momento in poi, sebbene il nome fosse ancora ispirato alle strade romane dell'antichità, Lancia inaugurò una serie di modelli che iniziavano con la "F" e che avrebbero segnato gli anni Sessanta. A partire dalla nuova Flaminia, seguita dalla famosa Flavia e poi dalla Fulvia.

Basata sul primo prototipo Florida studiato da Pinin Farina nel 1955, la Flaminia fu concepita in soli diciotto mesi sotto la direzione del nuovo direttore tecnico, l'Ingegnere Antonio Fessia. Il modello di pre-produzione fu esposto al Salone di Torino del 1956 e la versione definitiva fu presentata al Salone di Ginevra nel marzo 1957. Secondo alcuni giornalisti, la Flaminia fu una riprogettazione affrettata dell'Aurelia in un momento di difficoltà economica per il produttore torinese. Nonostante queste critiche, l'equilibrio e l'armonia delle linee dell'ultimo modello Lancia sono encomiabili. La Flaminia si affermò come la più grande e lussuosa berlina italiana dell'epoca e, come da tradizione Lancia, beneficiò di una notevole qualità costruttiva.

La griglia della berlina Flaminia ha una certa somiglianza con quella della Peugeot 404, anch'essa progettata da Pinin Farina nello stesso periodo.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © © Lancia D.R.

La griglia della berlina Flaminia ha una certa somiglianza con quella della Peugeot 404, anch'essa progettata da Pinin Farina nello stesso periodo.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © © Lancia D.R.

PRESTIGIOSI CARROZZIERI 

La Flaminia fu messa in vendita nel maggio 1957, inizialmente solo come berlina a quattro porte disegnata da Pinin Farina. A partire dal 1959, la gamma Flaminia si diversifica notevolmente con l'arrivo di tre dei migliori designer italiani, che lavorano sul modello per creare versioni Coupé e Cabriolet di alta gamma. L'idea condivisa da questi carrozzieri è quella di accorciare gli interassi e aumentare la potenza. Battista Pinin Farina progettò una coupé sportiva (codice Lancia 823.00) che sarebbe diventata la versione più popolare di tutta la Flaminia. Le sue vendite superarono quelle della berlina, con 5.235 unità prodotte fino al 1967. Il carrozziere milanese Touring introdusse una GT coupé (2.818 unità dal 1959 al 1965) e una GT cabriolet (805 unità dal 1960 al 1964). La Carrozzeria Zagato sviluppò versioni più radicalmente sportive con una struttura leggera in alluminio: Sport (1959-1964) e Super Sport (1964-1967), per un totale di 534 vetture costruite. La produzione della Flaminia tra il 1957 e il 1970 è stata di 12.546 unità per tutte le versioni, di cui solo 3.949 berline.

Il famoso transaxle, ereditato dall'Aurelia, fu dotato di freni a disco Dunlop a partire dal 1959, sulle 823.00 Coupé.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

Il famoso transaxle, ereditato dall'Aurelia, fu dotato di freni a disco Dunlop a partire dal 1959, sulle 823.00 Coupé.  © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

SEMPRE UN V6 

Il V6 da 2,5 litri con apertura a 90° si era dimostrato valido nei modelli successivi dell'Aurelia, così Antonio Fessia lo utilizzò come base per la Flaminia. Progettò un nuovo blocco cilindri, ingrandito e modernizzato, con una maggiore circolazione dell'acqua di raffreddamento, che avrebbe permesso di aumentare la cilindrata del motore in una fase successiva. Il motore di 2.458 cm3 montato sul prototipo produceva inizialmente 98 CV a 4800 giri/min, che sarebbero saliti a 102 CV a 5000 giri/min nella prima berlina, con una coppia massima di 19,5 mkg a 3000 giri/min. Il blocco motore era interamente in lega leggera, con canne dei cilindri in ghisa e inserti per le sedi delle valvole. Per il 1961, la potenza del motore 2.5 fu aumentata a 110 CV a 5.200 giri/min. grazie al montaggio di un carburatore Solex C40 a doppio corpo più grande. La vettura pesava ora circa 1.550 kg e al Salone di Francoforte del 1963 fu proposto un V6 di 2.775 cm3 che erogava 129 CV a 5.000 giri/min e una coppia massima di 23,3 mkg a 2.500 giri/min. Alla fine del ciclo della Flaminia, la versione Zagato Super Sport 3C raggiungeva i 152 CV a 5.600 giri/min.

La Flaminia GT Convertibile fu prodotta esclusivamente dalla Carrozzeria Touring dal 1960 al 1964. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

La Flaminia GT Convertibile fu prodotta esclusivamente dalla Carrozzeria Touring dal 1960 al 1964. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.

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