La Lancia Appia GTZ, qui presentata come prototipo "Cammello" del 1956, mostra le caratteristiche della carrozzeria Zagato dell'epoca: tetto a doppia bolla e ampie superfici vetrate. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.
Fin dai suoi esordi nel 1919, la Carrozzeria Zagato si è distinta per il suo stile distintivo, influenzato dagli inizi della carriera di costruttore aeronautico del suo fondatore, Ugo Zagato. Le sue prime creazioni erano caratterizzate da una struttura leggera e aerodinamica, che presto sarebbe stata apprezzata nelle competizioni da marchi come l'Alfa Romeo. Molto presto, le vetture contrassegnate dalla caratteristica Z sulla carrozzeria erano note per il loro carattere sportivo ed esclusivo.
Per molto tempo, le carrozzerie Zagato furono costruite a mano in numero limitato. Qui una Maserati A6G 2000 del 1956. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.
ISPIRATO DALL'AVIAZIONE
Quando Ugo Zagato fondò la Carrozzeria Ugo Zagato & Co a Milano nel marzo del 1919, aveva già un solido bagaglio professionale nella meccanica industriale. Prima della Prima Guerra Mondiale, a soli 30 anni, aveva lavorato per quattro anni in un impianto metallurgico in Germania, prima di entrare in un'importante fabbrica aeronautica del Gruppo Ansaldo, la Fabbrica Aeroplani Ing. Ottorino Pomilio, a Torino. Questa esperienza nella costruzione di aeromobili sarebbe stata fondamentale per la sua futura carriera, come lo fu per Gabriel Voisin in Francia nello stesso periodo.
In effetti, fin dai suoi primi progetti, Ugo Zagato si era concentrato sulla costruzione leggera, sul baricentro basso e sulla riduzione della resistenza all'aria. Zagato aveva il vantaggio di essere un autodidatta in grado di svincolarsi dalle tecniche costruttive tradizionali ereditate dai veicoli a cavalli e adottate dalla maggior parte dei costruttori dell'epoca. La carrozzeria di Zagato non era in legno, come di solito accadeva, ma aveva una struttura di sezioni di acciaio ricoperte da elementi in lega di alluminio rivettati insieme come le fusoliere degli aerei.
Nel 1948, Zagato collaborò per la prima volta con la Ferrari, con la 166 MM coupé del pilota della Scuderia Antonio Stagnoli. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © © Lancia D.R.
IL PERIODO TRA LE DUE GUERRE CON L'ALFA
L'approccio tecnico di Zagato attira l'interesse di diversi costruttori impegnati nelle corse, tra cui l'Alfa Romeo, che gli affida la monoposto G1 Corsa Grand Prix nel 1921. Sarà l'inizio di una stretta e proficua collaborazione, che proseguirà con la RLSS nel 1923, seguita dalla 6C 1500 Super Sport Zagato, la vettura con cui Giuseppe Campari e Giulio Ramponi vinceranno la Mille Miglia nel 1928. Lo stesso team vinse nuovamente nel 1929 con una versione 6C 1750 SS, mentre la 6C 1750 GS Spider ottenne una terza vittoria nel 1930, con i piloti Tazio Nuvolari e Giovanni Battista Guidotti.
Successivamente, l'Alfa Romeo 8C 2300 con carrozzeria Zagato vinse la 24 Ore di Le Mans dal 1932 al 1936 e la Targa Florio dal 1931 al 1933. In questo periodo, il nome "Zagato" è sinonimo di costruzione di auto sportive e l'artigiano milanese si ritrova presto nella posizione di carrozziere ufficiale dell'Alfa Romeo. In questo periodo di prosperità, Zagato costruì occasionalmente anche telai per Bugatti (Tipo 43 Spider del 1927) e Fiat (509 S del 1927), offrendo al contempo i suoi servizi alle squadre da corsa, tra cui la Scuderia Ferrari, che dal 1929 era il braccio sportivo dell'Alfa Romeo. Alla fine degli anni Trenta, l'Alfa Romeo scelse di orientare la propria gamma verso modelli più lussuosi che sportivi, e la Zagato fu progressivamente relegata in secondo piano a favore della Touring.
A partire dagli anni Cinquanta, molti costruttori affidarono a Zagato le carrozzerie speciali e sportive della loro gamma, contraddistinte dalla famosa Z sulla carrozzeria. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.
DUE DECENNI FAVOLOSI
Nell'agosto del 1943, la fabbrica di Zagato viene distrutta dai bombardamenti e l'attività del carrozziere viene temporaneamente trasferita all'Isotta-Fraschini. Nel 1946 fu costruita una nuova fabbrica in via Giorgini, vicino allo stabilimento Alfa Romeo del Portello, nel cuore di Milano. In questo periodo entrano in azienda i due figli di Ugo Zagato. Il maggiore, Elio (1921-2009), era un esperto pilota da corsa, mentre il minore, Gianni (1929-2020), era un ingegnere. Entrambi avrebbero portato avanti lo spirito innovativo del padre fino a molto tempo dopo la sua morte, avvenuta nel 1968. La collaborazione di Zagato con Lancia iniziò solo nel dopoguerra, con la famosa carrozzeria Panoramica progettata con Vieri Rapi, capo stilista dell'azienda.
I legami tra le due aziende erano così stretti che la casa automobilistica inseriva regolarmente nel proprio catalogo modelli carrozzati dall'artigiano milanese, che venivano esposti nello stand ufficiale del marchio ai saloni automobilistici internazionali. Zagato si interessò anche ai marchi britannici, per i quali realizzò carrozzerie degne di nota, come la famosa Aston Martin DB4 GTZ, considerata uno dei suoi capolavori insieme alla Maserati A6G 54. Negli anni Settanta, la crisi petrolifera costrinse Zagato a diversificarsi con successo nella progettazione di prodotti industriali, dove l'azienda è ancora oggi una realtà riconosciuta. Nel 2019, Andrea Zagato, figlio di Elio, è diventato il nuovo capo dell'azienda di famiglia.
Al Salone dell'Automobile di Ginevra del 1983, Zagato Industrial Design presentò il prototipo dell'Alfa Romeo Zeta 6, qui ritratto davanti alla sede del carrozziere a Terrazzano di Rho, vicino a Milano. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. Crédits photo © Lancia D.R.
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